INFIAMMAZIONE

Esistono due tipi di infiammazioni differenti a seconda della loro durata all’interno dell’organismo. L’infiammazione acuta è il processo che si instaura in seguito ad un trauma, una ferita o un’infezione, a seguito del quale l’organismo tenta di curare se stesso, ma va a interferire con il funzionamento delle nostre cellule. L’infiammazione cronica, al contrario, è una condizione di irritazione persistente che può non dare sintomi per anni ma può essere più distruttiva per i tessuti vitali rispetto a quella acuta. Essa coinvolge l’equilibrio immunitario, e inoltre comporta fenomeni di glicazione, stress ossidativo, alterazione dell’equilibrio degli acidi grassi, tipici dei fenomeni di invecchiamento. Il concetto tradizionale dell’infiammazione come una reazione ad un assalto microbico o danno tissutale è stato nel corso degli ultimi anni espanso e rivisto per riuscire a spiegare tutti quei tipi di infiammazione osservabili in condizioni di rottura dell’omeostasi. È adesso nota l’esistenza di una risposta infiammatoria e di basso grado, persistente in vari tessuti, denominata appunto “infiammazione silente”. La caratteristica essenziale è che non ci sono marcatori specifici di flogosi, la diagnosi clinica rimane incerta e contraddittoria, lasciando il paziente di fronte a situazioni di forte disagio psicologico.

 

I test per la valutazione dell'infiammazione sono:

 

Interleuchina IL-6

 

High-Sensitivity PCR

 

Lipidomica

 

Ferritina

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© Andrea Bartolini Bologna |San Benedetto del Tronto

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